CUSHING – testimonianza n.3

La mia avventura ha avuto inizio all’incirca nel 2011 per una banale, ma prolungata, amenorrea. A questa si aggiungevano gradatamente l’alopecia, nonché l’irsutismo. Pensai di avere semplicemente “qualche pelo in più” rispetto agli altri. Mi rivolsi, così, ad una dermatologa per curare la perdita di capelli, convinta che si trattasse semplicemente di stress. Per il resto stavo benissimo, godevo di ottima salute (o per lo meno credevo), il mio peso era ottimale (Kg 45 – h 1,50 – età 35 anni), ero iperattiva, dinamica, sempre allegra, socievole, lavoravo, facevo tanto sport e…non ero mai stanca!! Sollecitata da mia madre, decisi di rivolgermi per l’ennesima volta ad un ginecologo. Fino ad allora, difatti, i precedenti medici si erano limitati a “curare” l’amenorrea con la pillola anticoncezionale. Mi rivolsi, così, nuovamente ad un ginecologo, il quale, dopo vari tentativi di farmi mestruare, vari controlli e visite, alla fine concluse dicendo: “Signora, lei è perfettamente a posto. Le sue ovaie sono sane, il suo utero pure, quindi c’è qualcosa che non va nella sua testa. Facciamo una risonanza magnetica”. Da lì è iniziata la corsa! A marzo del 2013 feci la risonanza magnetica, dalla quale risultò la presenza di un adenoma ipofisario di mm 4,9 (microadenoma). Comunicai l’esito al mio ginecologo, il quale immediatamente mi indirizzò presso l’U.O. di Endocrinologia del Policlinico ****** di ******. Nel mese di giugno 2013 feci i primi prelievi e a luglio del 2013 la visita endocrinologica, all’esito della quale l’endocrinologo non si pronunciò oltre, ma si limitò a dirmi che avrei dovuto effettuare ulteriori controlli, data la presenza nel mio organismo di una quantità eccessiva di cortisolo. Tornata a casa, mi collegai immediatamente su internet e feci la diagnosi da me: “Morbo di Cushing”. Non fu affatto difficile: c’era l’adenoma e c’era una quantità eccessiva di cortisolo. Si trattava, per essere precisi, di “Adenoma ipofisario ACTH secernente”. C’era l’amenorrea, l’alopecia e l’irsutismo, ma nient’altro. Ero magra, ben proporzionata, dinamica, gioiosa. Non mi riconoscevo affatto in quella patologia! Non ero affatto obesa né tanto meno depressa!! Dal mese di settembre 2013 sino al mese di gennaio 2014 fu una corsa contro il tempo per arrivare a diagnosticare con certezza il morbo di Cushing. Ad ogni visita l’endocrinologo mi guardava esterrefatto dicendomi: “Se l’avessi incontrata per strada, non lo avrei mai detto che lei è una Cushing. Lei ha una diagnosi felice”. Ho vissuto tutto con molta tranquillità ed ho sempre mantenuto il sorriso anche quando l’endocrinologo, pensando che io stessi prendendo sottogamba la cosa, mi disse: “Signora, guardi che con questa malattia si muore”. Alla sua continua domanda “Come sta?”, rispondevo sempre “Benissimo! Dottore io sto benissimo!!” E difatti era così!! Intanto dai vari controlli risultò la presenza dell’ipertensione arteriosa e dell’osteoporosi. A gennaio di quest’anno, dopo un ulteriore consulto con il neurochirurgo, ho effettuato il cateterismo dei seni petrosi (meglio non pensarci più!!), all’esito del quale a distanza di meno di un mese, sono stata operata alla mia testolina. Mi è stato asportato l’adenoma con la tecnica endoscopica. Solo adesso (luglio 2014), a distanza di più di quattro mesi dall’intervento, ho realizzato di essere affetta dalla malattia di Cushing. Adesso si che non sto bene!? L’intervento è andato bene, come risulta dai vari controlli che devo fare ogni due mesi e dalla risonanza magnetica. Io sono sempre in perfetta forma (Kg 45 – h 1,50 – età 37 anni), ma sono perennemente stanca e affaticata sia fisicamente sia mentalmente. Dimentico facilmente le cose. Ma vi è di più! L’endocrinologo, subito dopo l’intervento, mi disse: “Signora, adesso lei si può aspettare di tutto”. Ed infatti è stato così! Dopo un mese dall’intervento è comparsa “l’idrosadenite suppurativa inguinale bilaterale” e non solo: da aprile dolori articolari e mani gonfie al mattino. In conclusione, dopo l’ennesimo prelievo con successiva visita reumatologica, adesso ho anche l’artrite reumatoide!! Non faccio altro che stare a contatto continuamente con i dottori, fare visite, prendere un mare di farmaci e nel tempo libero, dopo il lavoro, anziché andare in piscina e a yoga (come facevo prima), mi riposo perché sono perennemente stanca. Quando vado a fare i controlli al policlinico l’endocrinologo, vedendomi sempre sorridente, truccata e ben curata nei minimi dettagli come sempre, mi dice: “Signora, ma lei è un fiore!!” ed io sorridendo rispondo: “Dottore…è tutta apparenza”!! Non so quando e se ritornerò attiva e dinamica come prima, ma non ho perso il sorriso perché in fin dei conti la mia “è stata una diagnosi felice”. Ho appena iniziato la terapia per l’artrite reumatoide e sicuramente presto starò bene. Nel frattempo di buono c’è che non sono più pelosa, i capelli sono ricresciuti, non ho più l’ipertensione arteriosa ed il mio viso è più sfilato. Per quanto riguarda il ciclo mestruale, invece, è ricomparso stranamente prima dell’intervento nel mese di gennaio e febbraio 2014 (dopo due anni e mezzo esatti) e poi è “andato di nuovo in ferie”!! Forse contrariamente alle esperienze degli altri, io prima dell’intervento stavo benissimo. Adesso, invece, il mio fisico fatica molto ad adattarsi a valori notevolmente bassi di cortisolo. I medici dicono che prima ero “dopata”…si, forse! Non ero mai stanca e non mi ammalavo mai. E adesso… chissà ancora cosa mi aspetta, ma io ogni mattina mi alzo e come sempre mi lavo, mi vesto, mi trucco e con il mio solito sorriso e con la mia “contagiosa positività” (come dicono i miei amici), vivo la vita perché è bella! Nelle mie preghiere ringrazio Dio per avermi fatto incontrare il mio attuale ginecologo, che è andato fino in fondo alla causa dell’amenorrea e che tuttora mi segue con competenza e professionalità, ma soprattutto con tanto affetto! Ringrazio Dio per avermi affidato al mio endocrinologo, che con il suo modo pacato di porsi mi trasmette sempre tanta sicurezza, protezione e serenità. Ringrazio la mia famiglia, ed in particolare mia madre, per avermi sempre fatto vedere il bicchiere “mezzo pieno” in ogni circostanza e poi, ancora, Dio per la grande positività e forza che c’è dentro di me.

 

Luglio 2014