Mi è stata diagnosticata l’Acromegalia nel 2005 con otto anni di ritardo dai primi sintomi e dalle prime visite.
Nel 1997 un endocrinologo dopo varie visite, day hospital e per finire un ricovero di cinque giorni in ospedale (nel reparto di medicina) ha pensato bene di dimettermi senza eseguire una risonanza e senza preoccuparsi del valore del mio GH che era a 17. Anzi mi disse che stavo bene e che non avevo problemi particolari perché i prelievi erano risultati tutti a posto e che non dovevo preoccuparmi.
E così ho fatto, a quel tempo non sapevo che esisteva l’acromegalia. Gli anni sono trascorsi, ma non sono stati semplici, ma il più difficile è stato l’ultimo anno prima della diagnosi. Avevo tutti i sintomi che può avere una persona con l’acromegalia, ma non ho mai dato peso alla cosa perché, purtroppo, mi fidavo di quello che mi aveva detto l’endocrinologo.
Poi per fortuna su insistenza dei miei famigliari e del medico di base ho deciso di andare da un altro medico che con i prelievi mirati e una risonanza mi ha subito diagnosticato la malattia. All’inizio il mio equilibrio è stato sconvolto, non capivo quello che mi stava capitando: non conoscevo l’acromegalia e non sapevo cosa mi avrebbe riservato il futuro; poi, anche con l’aiuto dei medici, e con tanta forza di volontà ho cercato di capire cosa mi stava succedendo e come dovevo affrontare la cosa nel modo migliore per non sentirmi una persona malata.
Ora dopo quattro anni le cose sono notevolmente migliorate: sono stata operata e continuo la terapia farmacologia, anche se non sta dando i risultati sperati. Nei confronti della malattia mi sento abbastanza forte e cerco di non abbattermi mai, perché così facendo sento che ho il controllo sulla malattia, anche se a volte non è molto semplice.
Per quanto riguarda le mie aspettative per il futuro penso che la medicina in questi anni ha fatto dei passi da gigante e spero sempre che la ricerca scopra delle nuove terapie anche per quello che mi riguarda.
aprile 2009